POGGIATESTA DINETTE ECOVIP 2I 1999
(Realizzato da Andrea Leonardi )
Un saluto a tutti gli ecovippari.
Sin dal primo viaggio di prova sul mezzo che abbiamo poi acquistato (Ecovip 2i del ’99), abbiamo notato la mancanza di un poggiatesta per i passeggeri posteriori, soprattutto per i due della dinette di destra (i figli, nel mio caso). Non essendo solo un problema di confort ma anche e soprattutto di sicurezza, abbiamo deciso di porvi rimedio.
Alla mia idea iniziale che qui ho postato, ho trovato poi riscontro anche nella documentazione ufficiale Laika, dove da alcune vecchie immagini ho visto che era infatti previsto come accessorio.
Il lavoro principale da realizzare per installare il poggiatesta, consiste sostanzialmente nel fissare una seconda sbarra cromata da affiancare a quella preesistente. Nella versione originale questa risulta fissata a circa 25cm dalla parete di destra, quindi sotto al ripiano del pensile a penisola. Non volendo però io rovinare l’estetica del pensile in legno con fori, viti e quant’altro e non avendo poi forse neanche l’attrezzatura/esperienza adeguata, ho preferito montare la suddetta sbarra all’estremità del suddetto pensile, fissandola sul suo lato destro e non sotto. Così facendo le staffe e le viti di fissaggio risultano invisibili, anche se questo ha comportato il dover lavorare in posizioni non proprio comode. Rovescio della medaglia di tale scelta è che così facendo non è possibile far scendere più di tanto il poggiatesta, a causa della presenza dell’arrotolatore della cintura di sicurezza. Per il fissaggio della parte inferiore invece ho semplicemente praticato un foro con una punta da legno sulla spondina verticale che separa il piano cottura dallo schienale dinette, infilandoci poi direttamente la sbarra cromata.
Per quanto riguarda invece la realizzazione del poggiatesta vero e proprio, ho acquistato una tavola in rovere (che mi sembra il legno utilizzato per i vari pannelli, o comunque il più simile), e acquistato una tinta specifica da applicare per raggiungere così la corretta tonalità. Questo in quanto la parte anteriore del pannello rimane si coperta dall’imbottitura/stoffa, ma quella posteriore mi piaceva lasciarla con il legno a vista. Verniciando e levigando il tutto 2/3 volte ho raggiunto l’effetto voluto.
Ho provveduto poi a montare i bulloni per il fissaggio. La testa dei suddetti, protetta (per maggiore sicurezza) da vari strati di gomma nera prima di venire coperta da una gommapiuma ad alta densità, fuoriuscenti dalla parte anteriore, e la punta filettata invece da quella posteriore. Qui alla loro estremità ho avvitato infine quegli anelli metallici rivestiti in gomma (reperiti in un negozio di termoidraulica) che servono poi a fissarla alle due sbarre verticali cromate. Essendo regolabili gli anelli in questione permettono di variare velocemente l’altezza del poggiatesta, oltre che di toglierlo completamente.
Fatto ciò ho tagliato la gommapiuma lasciando circa un cm di margine in più per lato (per non lasciare spigoli vivi del legno) e quindi incollata. Una volta fatto presa, con l’aiuto di una seconda persona, ho completato il lavoro fissando e inchiodando una robusta stoffa (rossa nella foto) a cui si può anche aggiungere una fodera amovibile/lavabile.
Qui sotto alcune foto delle varie fasi di lavorazione.
Un saluto
Andrea
Un saluto a tutti gli ecovippari.
Sin dal primo viaggio di prova sul mezzo che abbiamo poi acquistato (Ecovip 2i del ’99), abbiamo notato la mancanza di un poggiatesta per i passeggeri posteriori, soprattutto per i due della dinette di destra (i figli, nel mio caso). Non essendo solo un problema di confort ma anche e soprattutto di sicurezza, abbiamo deciso di porvi rimedio.
Alla mia idea iniziale che qui ho postato, ho trovato poi riscontro anche nella documentazione ufficiale Laika, dove da alcune vecchie immagini ho visto che era infatti previsto come accessorio.
Il lavoro principale da realizzare per installare il poggiatesta, consiste sostanzialmente nel fissare una seconda sbarra cromata da affiancare a quella preesistente. Nella versione originale questa risulta fissata a circa 25cm dalla parete di destra, quindi sotto al ripiano del pensile a penisola. Non volendo però io rovinare l’estetica del pensile in legno con fori, viti e quant’altro e non avendo poi forse neanche l’attrezzatura/esperienza adeguata, ho preferito montare la suddetta sbarra all’estremità del suddetto pensile, fissandola sul suo lato destro e non sotto. Così facendo le staffe e le viti di fissaggio risultano invisibili, anche se questo ha comportato il dover lavorare in posizioni non proprio comode. Rovescio della medaglia di tale scelta è che così facendo non è possibile far scendere più di tanto il poggiatesta, a causa della presenza dell’arrotolatore della cintura di sicurezza. Per il fissaggio della parte inferiore invece ho semplicemente praticato un foro con una punta da legno sulla spondina verticale che separa il piano cottura dallo schienale dinette, infilandoci poi direttamente la sbarra cromata.
Per quanto riguarda invece la realizzazione del poggiatesta vero e proprio, ho acquistato una tavola in rovere (che mi sembra il legno utilizzato per i vari pannelli, o comunque il più simile), e acquistato una tinta specifica da applicare per raggiungere così la corretta tonalità. Questo in quanto la parte anteriore del pannello rimane si coperta dall’imbottitura/stoffa, ma quella posteriore mi piaceva lasciarla con il legno a vista. Verniciando e levigando il tutto 2/3 volte ho raggiunto l’effetto voluto.
Ho provveduto poi a montare i bulloni per il fissaggio. La testa dei suddetti, protetta (per maggiore sicurezza) da vari strati di gomma nera prima di venire coperta da una gommapiuma ad alta densità, fuoriuscenti dalla parte anteriore, e la punta filettata invece da quella posteriore. Qui alla loro estremità ho avvitato infine quegli anelli metallici rivestiti in gomma (reperiti in un negozio di termoidraulica) che servono poi a fissarla alle due sbarre verticali cromate. Essendo regolabili gli anelli in questione permettono di variare velocemente l’altezza del poggiatesta, oltre che di toglierlo completamente.
Fatto ciò ho tagliato la gommapiuma lasciando circa un cm di margine in più per lato (per non lasciare spigoli vivi del legno) e quindi incollata. Una volta fatto presa, con l’aiuto di una seconda persona, ho completato il lavoro fissando e inchiodando una robusta stoffa (rossa nella foto) a cui si può anche aggiungere una fodera amovibile/lavabile.
Qui sotto alcune foto delle varie fasi di lavorazione.
Un saluto
Andrea
18 settembre 2014